Piano triennale per l'informatica nella PA: dal primo ottobre si accede solo SPID e CIE

 

Il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione è il primo documento di indirizzo strategico approvato dal Presidente del Consiglio con DPCM 31 maggio 2017 avente lo scopo di guidare la Pubblica Amministrazione (P.A.) nel percorso organico di trasformazione digitale.

Redatto dall’AgID – Agenzia per l’Italia digitale – il Piano fissa gli obiettivi e individua i principali interventi di sviluppo e gestione dei sistemi informativi delle P.A. in attuazione dell’articolo 14-bis, comma 2, lettera b) del Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), secondo cui l’AgID svolge, tra l’altro, "funzioni di programmazione e coordinamento delle attività delle amministrazioni per l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, mediante la redazione e la successiva verifica dell’attuazione del Piano triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione contenente la fissazione degli obiettivi e l’individuazione dei principali interventi di sviluppo e gestione dei sistemi informativi delle amministrazioni pubbliche".

SPID & CIE: gli obblighi normativi

Come stabilito dal Decreto Legge “semplificazione e innovazione digitale” convertito nella legge n. 120/2020, già da aprile le PPAA non avrebbero potuto più rilasciare credenziali per l'accesso ai servizi digitali da questi forniti. Lo step successivo si concretizza il 30 settembre 2021, la data dopo la quale non saranno più valide le vecchie credenziali utente e password per l'accesso ai servizi digitali resi dalla Pubblica Amministrazione. Dal 1 ottobre 2021, infatti, le Pubbliche amministrazioni dovranno consentire l'accesso ai cittadini ESCLUSIVAMENTE tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o CIE (Carta d’Identità Elettronica).

Sanzioni previste

L’art. 41 del Decreto Semplificazioni Bis - DECRETO-LEGGE 31 maggio 2021, n. 77 - ha introdotto nel Codice dell'Amministrazione digitale - CAD - l’art. 18 bis rubricato “violazione degli obblighi di transizione digitale”. La norma conferisce all’Agenzia per l’Italia Digitale (“AGID”) il potere di vigilanza, verifica, controllo e monitoraggio sul rispetto non solo delle disposizioni del CAD ma anche “di ogni altra norma in materia di innovazione tecnologica e digitalizzazione della pubblica amministrazione, ivi comprese quelle contenute nelle Linee guida e nel Piano triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione”. La norma indica al comma 5 dell'art. 18 bis del CAD, le ipotesi tassative in cui Agid irroga la sanzione amministrativa pecuniaria che oscilla da euro 10.000 a euro 100.000 “violazione degli obblighi di transizione digitale” ai sensi del nuovo art. 18 bis del CAD.

Al comma 6, contestualmente all'irrogazione della sanzione, AGID segnala la violazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, diffida ulteriormente il soggetto responsabile a conformare la propria condotta agli obblighi previsti e, in caso di inottemperanza, puo' nominare un commissario ad acta.

 

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