La Prealpina: "A Gallarate la TARI si paga con APP IO"


 

La scadenza della Tari è alle porte, e il Comune lo ricorda ai cittadini con l'ausilio della tecnologia. Parte della cittadinanza è stata infatti avvisata con un messaggio inviato sull'app IO dell'imminente deadline. Nella comunicazione si è inserito l'avviso di pagamento con l'importo della rata, per consentire il versamento con carta di credito tramite l'applicazione. A essere avvisate sono le persone fisiche che alle 17.30 di giovedì non risultavano aver ancora effettuato il pagamento. L'invio massivo ha interessato 14.990 soggetti, e ha visto un effettivo recapito per 2.637 cittadini (il 17,59% del totale). Quest'ultimo dato concerne le persone che hanno scaricato l'applicazione ed effettivamente la utilizzano.

È la prima volta che per questo tipo di comunicazione a Gallarate si ricorre a IO. Il suo funzionamento è semplice. L'applicazione può essere scaricata sullo smartphone, e vi si entra utilizzando lo SPID o con i la carta d'identità elettronica (CIE). IO ha la piattaforma pagoPA integrata, per gestire in modo rapido e sicuro i pagamenti verso gli enti amministrativi. Permette di visualizzare le comunicazioni in arrivo delle pubbliche amministrazioni e pagare tributi o multe (anche quelli su avviso cartaceo, con la scansione del Qr code). Nel caso in esame, con l'avviso compare una schermata che richiede di effettuare il pagamento, inserendo i dati della carta di credito.

La virtù del sistema: permette di evitare le code agli sportelli pubblici, ovviando sia a perdite di tempo per il cittadino che a inutili e pericolosi assembramenti. I Comuni italiani stanno cominciando ad adottarla con una certa frequenza per la corresponsione dei tributi (da luglio verrà peraltro usata pure per il green pass vaccinale).

Il Comune di Gallarate è attivo dal 2016 su pagoPA con il servizio Tari, e sin dall'inizio ha proposto bonus economici (tuttora presenti) per favorirne l'utilizzo. L'ente sta inoltre monitorando l'incidenza dell'uso di Io da parte dei cittadini.

Estratto dall'articolo di Alessandro Zaffanella 

 

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