App IO, cashback di stato e le amministrazioni comunali digitali


 

Forse è ancora presto per parlare di rivoluzione, ma di sicuro quella che si sta profilando è una svolta sul fronte della digitalizzazione. A poco più di due settimane dall’attivazione del cashback, dai numeri emerge una netta inversione di tendenza, rispetto al diffuso scetticismo che imperava fino a qualche settimana fa. Gli italiani hanno risposto in massa all’introduzione dello strumento che, nelle intenzioni del governo, dovrebbe fare da apripista nei pagamenti elettronici. Un’adesione altrettanto ampia è stata registrata per App IO.

Il rimborso del 10% per i pagamenti effettuati nei negozi fisici senza contante, attraverso un bonifico sul conto corrente- con un minimo di 10 transazioni a dicembre 2020- è un beneficio apprezzato da molti milioni di italiani. E le prevedibili lentezze delle prime tre giornate non hanno impedito il successo dell’iniziativa. L’obiettivo del governo è quello di incentivare le transazioni elettroniche. Una vera e propria necessità, in un Paese che ancora oggi figura al 24esimo posto sui 27 dell’area Ue, nella graduatoria dei pagamenti digitali. Il piano complessivo prevede la riduzione dei costi del contante, combattendo l’evasione, attraverso un migliore tracciamento di spese e incassi pubblici. E, nello stesso tempo, stimolando l’innovazione degli strumenti di pagamento, come mezzo per favorire la digitalizzazione di cittadini, imprese e Pubbliche amministrazioni.

La lotta all’evasione fiscale, d’altronde, può scaturire solo dalla riduzione della moneta cartacea circolante. E i dati del Politecnico di Milano lo confermano. Il 34% del transato in contanti viene evaso. Una quota, quella dell’evasione, che scende al 12% per i pagamenti effettuati con carte. L’utilizzo dei nuovi canali elettronici, però, ha anche motivazioni più ampie. “Il cashback- ha spiegato l’amministratore delegato di PagoPA SPA Giuseppe Virgone su “L’Economia”- è il mezzo per abituare i cittadini a comunicare con la pubblica amministrazione in digitale. L’operazione nasce dall’idea di dare una infrastruttura al Paese per spingere la digitalizzazione”.

L’infrastruttura che avvicina i cittadini al digitale e li fa interagire con lo Stato è l’App IO, che è stata scaricata in poche settimane da oltre 9 milioni di italiani. Con App IO è possibile attivare il cashback, per ottenere la restituzione di una parte del denaro speso dai cittadini con le carte di pagamento. Ma la App non è solo cashback. L’applicazione creata dal team guidato da Diego Piacentini, nel biennio in cui fu Commissario per l’Agenda digitale del governo, dovrà avere una portata molto più ampia. Con APP IO i cittadini possono pagare multe, bolli auto e tributi locali, effettuare l’iscrizione a scuola e prenotare la carta di identità elettronica, oltre alle iniziative speciali come il cashback. Tutto via smartphone. E prossimamente sarà possibile il rinnovo del passaporto elettronico e il controllo dei punti sulla patente. App IO è operativa finora solo in pochi Comuni, ma il governo ha stabilito che dal 28 febbraio tutti i servizi pubblici dovranno essere disponibili sull’applicazione.

Tra i primi ad aderire, il Comune di Verona, che invia ai cittadini sulla App comunicazioni su scadenze e pagamenti di tributi. Undici comuni, tra i quali Pozzuoli e la stessa Verona, si avvalgono dei servizi di Advanced Systems, partner tecnologico qualificato. I Comuni che devono effettuare la migrazione alla piattaforma pagoPA, aderire a SPID o ad APP IO potranno attingere alle risorse stanziate con il Fondo per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione gestito dalla Ministra Paola Pisano.

Il gap con il resto d’Europa è ancora molto ampio, ma “la richiesta di servizi digitali- assicura Virgone- sta già aumentando, dall’anagrafe al fisco ai pagamenti”. E il Politecnico di Milano fa notare che, senza Spid, App Io e Cie 3.0, non sarebbe stato possibile erogare gli incentivi di massa agli italiani durante la pandemia. I 13 milioni di credenziali SPID e i 97 milioni di transazioni nel 2020 con PagoPA- per un valore di 18 miliardi di euro- confermano che un’inversione di tendenza c’è stata.

 


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